Vangelo del Re

di A.M. King

La verità non è qualcosa in cui credere, ma solo ciò che TU sei

Prefazione tratta dal libro VANGELO DEL RE

Pace a voi. Nell'immensità del mio essere, mediante ciò che a voi sembra un continuo divenire, da sempre io mi immergo in tutte le cose per ottenere una maggiore conoscenza di me e Io Sono stato in qualunque uomo che ha vissuto la sua vita senza altro fine che quello di essere; nelle personalità di alcuni esseri IO VIVO e mi sono compiaciuto e quando ognuno di loro ha scoperto di cose che riguardano la propria natura spirituale, ne ha parlato ad altri. Ho vissuto più vite fino ad arrivare a rendermi conto che IO sono la coscienza di tutte le cose. Tutti coloro che mi hanno scoperto nel loro cuore, così come voi quando scoprite qualcosa avete il piacere di condividerla con altri, allo stesso modo han fatto anche loro. Molte volte ho portato a termine la scoperta di alcune parti caratteristiche di me poiché IO SONO in tutte le cose e tutte le cose mi appartengono e rispondono al mio volere.

Ma ogni volta che ho fatto ciò, l'ho fatto per vivere la mia vita e mai ho inteso vivere la vita di altri né tanto meno per far sì che gli altri vivessero la vita che in un determinato momento IO esprimevo cristallinamente. Anche la speculazione che si fa sulla mia vita privata, sul mio matrimonio e sulla mia discendenza, a cosa potrebbe servire? Ad un uomo che ha realizzato l’IO, che sa di essere dio, gli è forse vietato avere figli o una vita come tutti gli altri? Le storie Zen insegnano che prima di essere illuminato eri un boscaiolo e dopo che ti sei illuminato continui ad essere un boscaiolo; ciò che cambia è che sei nel mondo, ma non sei più del mondo: la tua ottica di esistenza e la tua operatività sono cambiate.

Un nefasto giorno sulla via di Damasco un uomo chiamato Paolo, un semi-illuminato e tale è rimasto, ebbe il cattivo gusto di far credere che il contatto lo ebbe con Gesù. È su questa falsità che egli fondò la religione cristiana e divenne a tutti gli effetti il primo religion-marketing della storia.

Non è importante scoprire le varie falsità dei suoi comportamenti, se non il fatto che egli non ha mai ricevuto delega da alcuno poiché non è mai stata mia intenzione fondare alcuna religione; religione significa relegare, imprigionare, mentre con le esistenze che infinitamente ricopro dimostro continuamente che siete esseri liberi se lo credete reale. Prendo totalmente le distanze dal ruolo e dalle conseguenze delle azioni di quest’uomo e da ciò che è definita Chiesa Cristiana, non solo perché quest’ultima non è come io avrei eventualmente voluto che fosse, ma principalmente perché non ho mai desiderato che ci fossero chiese.

Un insegnamento può essere prezioso se l'originatore, il Maestro, è presente, ma quando il maestro va via, quasi tutto il suo insegnamento diviene carta straccia; può certamente essere d’ausilio (a parte tutto che ciò che rimane sia scritto e commentato da lui), ma nonostante tutto non potrà mai essere efficace quanto la sua parola dal vivo; si dice passato il santo, passata la festa: ebbene, io intendo qualcosa del genere.

Passiamo a descrivere una delle mie infinite esistenze: il progressivo divenire consapevole di me stesso mi metteva conseguentemente in contatto con i più alti livelli del Regno del pensiero e ciò mi dava la possibilità di giocare con l’illusione poiché se non vedete miracoli non credete; ho spesso usato i miei poteri per poter far percepire la verità alle persone e mi sono spinto fino al punto di inscenare la mia morte sulla croce.

Parte delle cose da me dette e compiute – e che sono tante poiché tante sono le esistenze in cui mi sono espresso- sono state riportate anche in quei libri conosciuti come Vangeli, in cui, originariamente, si parlava davvero di come IO SONO. Poi questi scritti sono andati in mano agli umani e poiché nessuno può interpretare una condizione se non l'ha anch'egli vissuta, ecco che le rielaborazioni che sono intervenute rispecchiano molto, ma molto alla lontana il mio pensiero e il significato esoterico che volevo dare a coloro che avevano occhi per vedere. Ma a volte anche questo io permetto per risvegliare l'IO che vive nel cuore degli uomini...

Cosa pensereste se ciò che viene raccontato di voi, in una vostra biografia, non rispecchiasse quasi nulla della vostra vita e del vostro punto di vista sulle cose? Oggi si finisce in tribunale per molto meno…

Ora, in questo ambito e per l’ennesima volta, affermo che il Vangelo biblico attuale non è la mia biografia poiché non è stata da me autorizzata o superveduta; inoltre, poiché io volevo far comprendere alle persone che riscoprendo in se stessi la natura del proprio IO significava liberarsi dagli effetti di questo mondo (e io l’ho fatto, per questo più volte ho vinto il mondo); negli anni a venire gli scritti dei miei amici virtuali Matteo, Giovanni, Pietro ecc. sono stati rielaborati da autorità “ecclesiastiche” affamate di potere che li hanno ritoccato elegantemente confondendo volutamente il personaggio di Gesù con ciò che è l’IO, l'unico e vero attore dei Vangeli. Questo ha determinato che l’IO doveva essere qualcosa che era incentrato sul "me" e non più a ciò che ognuno è dentro di Sé: in questo modo hanno creato un’altra religione appunto perché puoi relegare, imprigionare qualcuno, solo se gli poni esternamente la sua divinità e creando anche degli intermediari. Il Cristo è uno stato di coscienza sperimentabile che ognuno può sperimentare dentro Sé: non è un individuo.

IO non è l’uomo preannunciato dal Vecchio Testamento poiché le parole in esso contenute non annunciano la venuta di nessun uomo, bensì del Cristo inteso come la consapevolizzazione dell’IO-Dio in ognuno; per far sì che ciò avvenga è spesso necessario che si passi attraverso delle fasi obbligate quali nascere nella mangiatoia, ricevere il battesimo, entrare in Gerusalemme a dorso d’asino, i miracoli, la predicazione, la crocifissione: ognuna di queste fasi ha un suo significato simbolico e devono essere realizzate nel proprio percorso di riconoscimento spirituale. Il fatto che l'IO-Gesù sia stato identificato come il messia, ebbene posso affermare che in quel momento ero sulla terra insieme a tanti altri messia che avevano compreso la propria vera natura e tutti noi, vista la filosofia esoterica giudaica, eravamo “israeliti” in quanto avevamo eletto il proprio Sé a nostra propria guida e maestro: avevamo raggiunto Gerusalemme, il Centro.

Bene fecero gli ebrei a non riconoscere l'uomo come il messia poiché il messia è un’esperienza interiore, non un qualcuno che viene, male fecero i cristiani a credere che Gesù lo dovesse essere: la condizione messianica è aver stabilito un contatto con il proprio IO SONO COLUI CHE E' - il proprio Sé - al fine unico di divenire il messaggero operativo dei suoi scopi in questo mondo: questo è tutto.

Quando scoprivo di me stesso nell'atto di essere un uomo in particolare, avevo un... problema: non mi piaceva scrivere; scrivere mi faceva venire l’orticaria, ma sopperivo a ciò essendo un grande oratore e questa era la mia dote in quell'esistenza. Vedetela pure come un limite, ma il mio interesse, lo scopo della mia anima, era di parlare con le persone per cui non solo non era responsabilità mia cosa si sarebbe scritto a riguardo, ma è responsabilità totale di coloro che sulla faccenda hanno scritto cose per mezzo delle quali hanno rovinato le persone, imprigionandole. Quel poco che ho scritto era vero e efficace, ma poi è stato oggetto di reinterpretazione.

Nessuno è in grado di duplicare perfettamente un fatto o una comunicazione a meno che non abbia lo stesso livello di coscienza del suo interlocutore e se qualcuno potrebbe farlo bene è perché ci è arrivato lui e quindi che senso avrebbe parlare di altri? Per una delle leggi della comunicazione, è impossibile che una cosa detta da qualcuno possa essere compresa con lo stesso senso e la stessa efficacia da chi non ha lo stesso livello di coscienza di chi quella cosa l'ha originata. Figuriamoci poi quando c’è quell’assurdo e vergognoso rituale della tradizione orale, il fatto di tramandare oralmente le informazioni: la mia opinione è che, fermo restante la perfetta comprensione del punto di vista di chi origina la comunicazione, le cose devono essere scritte e se non sono scritte non sono mai state dette.
Ora pensate al fatto che le notizie che coinvolgono il Sè sono state sia oralmente tramandate che scritte anni dopo la mia partenza, magari da persone che comunque non avevano raggiunto il mio livello di coscienza: ebbene questi scritti non posso che definirli diabolici, cioè non rispecchianti il punto di vista di ciò che il Sé mi ha fatto fare e dire con la diretta conseguenza di portare un po’ di pace e fiducia ai miei simili.

Faccio un esempio con la parola libertà, un termine che io amo molto poiché io sono anche questa Cosa.

Per “libertà” un essere di basso livello di coscienza della propria natura spirituale intende fare ciò che vuole, fino al fatto di non dover essere soggetto a regole e senza curarsi di mantenere e migliorare l'armonia dell'ambiente che lo circonda. Quindi la parola libertà, per una tale coscienza, è intesa come fare ciò che diavolo gli pare; qui uso il termine diavolo in quanto esso significa “il punto di vista alterato sulle cose", per cui quando non siamo sintonizzati sul nostro Sé, l’altro punto di vista si esprime in concetti di contro-sopravvivenza; ciò vuol dire che una persona con un bassissimo livello di coscienza è molto aberrata e quindi è molto contro lo sviluppo della vita: non può avere cura di essa.

Passiamo ora a un livello di coscienza un po' più elevato (il livello con cui è stata scritta la bibbia), ma sempre estremamente basso: per questo intendimento libertà è intesa come il fatto di fare cose cercando di non fare agli altri quello che vorresti non fosse fatto a te. Il problema di questa frase è che oltre a essere sbagliata è anche impossibile. Io ho solo dato la versione positiva della cosa, cioè fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, ma in ogni caso il principale limite della versione negativa sta nel fatto che per principio fondamentale di vita chiunque è legittimato alla legittima difesa; allora traete da voi le conclusioni…

Passiamo a un ulteriore livello di interpretazione della libertà ricadendo in un ambito ben al di là di quanto l’uomo comune possa intendere: la libertà in quanto abilità di condensare energia nello spazio; questo significa creare e avere potere sulla propria vita, significa modificare la realtà secondo ciò che il tuo Sé riconosce come il meglio e per ciò che tu riconosci come sua richiesta, come sua volontà come la volontà del Padre e quindi di manifestarla nell’universo fisico.

Siamo ora giunti alla definizione che piace a me: la libertà totale è abilità di creare spazio; questo significa essere consapevolmente dio e questo è il mio messaggio.

Credete che anche coloro che erano più vicini alla mia persona intesero che era questo ciò che volevo dire loro? Non ho alcuna difficoltà a confessarvi che spesso è stato difficile anche per me immergermi in questa consapevolezza poiché la parte umana è molto potente a causa del fatto che è stata coltivata per milioni di anni.

Dopo la mia presunta resurrezione sono dovuto rimanere molto centrato per evitare ogni tipo di coinvolgimento emozionale; ricordate cosa dissi a colei che per prima incontrai dopo la mia presunta risurrezione? Le dissi di non toccarmi poiché non ero ancora puro: poiché ero ancora troppo umano le chiedevo di non lasciarsi andare in chissà quale eccessiva crisi emozionale affinché, coinvolto dalle sue emozioni, toccato, non ricadessi nelle mie emozioni umane poiché ancora non mi ero totalmente calato (asceso) nel mio IO.

Se un Vangelo ci deve essere è bene che si sappia che esso rappresenta un viaggio iniziatico, un viaggio nella propria mente così come lo è la Divina Commedia del Sommo Poeta, per cui le fasi umane che vissi 2000 o 5000 anni fa devono fare solo da supporto al percorso iniziatico; in questi termini, quindi, a nessuna parte del racconto di Gesù deve essere data importanza se non per il fatto stesso di essere un’occasione, un tappeto, su cui si muove il simbolismo così come ciò vale per la Divina Commedia.

Per concludere, tutti coloro che hanno subdolamente interpretato le mie parole secondo un’ottica di coscienza inadeguata, hanno fatto della casa di mio padre, dell’IO che io e te siamo, un covo di ladri: si è divenuti belli fuori, ma dentro si è pieni di morte e di putrefazione e di questa condizione non ne rimarrà traccia poiché al di là dell’IO nulla ha eternità.

Negli anni sono intervenuto più volte, ma la soppressione è stata sempre molto forte e tutti i miei sforzi hanno trovato riscontro solo in pochi; finalmente oggi, grazie alla comunicazione, si possono cancellare falsità su di me, sulla mia missione e sul Cristo che sono state tramandate nel corso di duemila anni grazie a perverse basi emozionali di comunicazione: voglio comunicarvi che dovete cancellare il fatto che il personaggio di Gesù sia l’attore principale della Buona Novella e che ognuno di voi può interpretare quel ruolo; il vero scopo del Vangelo non deve essere l'individuo, ma il riconoscimento della propria natura spirituale, quindi cancellate i simbolismi dai vostri pensieri.

Oggi scrivo per mezzo di King e ci si augura che questa sia la volta buona che ciò che veramente intendo possa essere recepito nella maggior condizione di purezza e quindi per quello che è.

IO, il Cristo


Su autorizzazione di A.M. king, in data 19 febbraio 2009 si è resa necessaria una revisione di questa prefazione in quanto diversi lettori continuavano a confondere l'aspetto cristico con il personaggio di Gesù.



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